LA FEDERAZIONE CIMO-FESMED

 

Roma, 14 febbraio 2019 – Nasce oggi ufficialmente la nuova Federazione CIMO-FESMED, unione delle forze organizzative e di rappresentanza di CIMO, il sindacato dei medici, e della FESMED, Federazione Sindacale Medici Dirigenti, con l’obiettivo di dare maggiore determinazione ed efficacia alle proprie azioni per la promozione del servizio sanitario nazionale, la valorizzazione del medico come figura cardine in questo sistema, l’aggiornamento delle competenze degli iscritti e il miglioramento dei servizi a loro indirizzati.

La nuova realtà sindacale, frutto di un percorso di vicinanza di intenti e valori che i vertici di CIMO e FESMED hanno consolidato negli anni passati, vuole rappresentare una piattaforma comune di aggregazione anche di altre organizzazioni sindacali, aperta alla piena collaborazione e sinergia delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, al fine di occupare un ruolo centrale nella sanità a difesa della professione medica, ridare certezza al futuro dei giovani medici e garantire sicurezza e qualità delle cure ai cittadini.

Il processo di costituzione della Federazione avrà un impatto positivo sulla capacità di iniziativa e dialogo in nome dei circa 15.000 medici che compongono oggi la base degli iscritti e porterà entro dicembre 2020 all’unità di rappresentanza sindacale in ogni contesto.

Il Direttivo della Federazione CIMO-FESMED, nella sua prima riunione odierna nella sede di Roma, ha nominato Guido Quici Presidente della Federazione e Giuseppe Ettore Presidente vicario.

“La Federazione CIMO-FESMED rappresenta la volontà concreta di concentrare la rappresentatività sindacale per meglio tutelare le esigenze professionali di una categoria che costituisce la base del SSN e colmare carenze della rappresentatività tradizionale” – ha detto Guido Quici. “Uniti, avremo più forza per promuovere i diritti dei cittadini e tutelare il lavoro dei medici, per una migliore programmazione delle risorse, per vigilare sui colpi di mano a danno della sanità, difendendo il diritto a cure appropriate e uniformi su tutto il territorio nazionale”.

“Oggi – ricorda Quici – si completa un percorso fortemente voluto dalle due Organizzazioni Sindacali che sono da tempo in perfetta sintonia su tutte le tematiche che interessano la professione medica a partire dai problemi contrattuali, alla valorizzazione del ruolo medico nel SSN, alla sicurezza delle cure, alla libera professione, alla formazione e all’accesso al mondo del lavoro dei giovani colleghi.

Un ringraziamento a Riccardo Cassi e Carmine Gigli per la lungimiranza con la quale hanno avviato nel passato il Patto Federale che ora si sostanzia con una formazione sindacale molto più forte, organizzata e rappresentativa”.

“La Federazione costituisce una piattaforma comune – afferma Giuseppe Ettore – per rappresentare in maniera esclusiva e diretta i medici e impegnarsi concretamente a far fronte al declino della sanità pubblica e ai continui attacchi alla professione medica. Se le politiche dei vari governi e delle regioni hanno, non a caso, strutturato un percorso di forte e diversificato ridimensionamento della sanità pubblica, dobbiamo chiederci se le azioni delle organizzazioni sindacali siano state in questi ultimi dieci anni unitarie, adeguate ed incisive”.

“L’assenza di una piattaforma omogenea ed efficace e di un forte e coeso programma “politico” – sottolinea Ettore – ha contribuito a rendere sempre più fragile e vulnerabile la tutela ed il sostegno dei propri professionisti e il rapporto con le Istituzioni, avvantaggiando indirettamente il determinarsi di gravi anomalie per la dirigenza medica. Il percorso di analisi avviato da FESMED e CIMO col “Patto Federativo” nel 2016, che porta oggi alla nascita della Federazione CIMO-FESMED – conclude Ettore – rappresenta un cambio di rotta, un’iniziativa con forti contenuti motivazionali, un patto di comunione e di forza sostenuto da un progetto sindacale mirato a rendere sinergici i valori professionali e la tutela del medico”.

Nella fase di avvio della Federazione, i soci fondatori e gli aderenti manterranno la propria autonomia patrimoniale e organizzativa, prevedendo anche settori specifici per aree professionali o per settori di studio. Fino alla prossima rilevazione delle rappresentanze CIMO e FESMED continueranno ad essere entrambe presenti e distintamente ammesse nelle trattative, ma sarà unica la loro piattaforma di proposte e identica la posizione negoziale.

La nuova organizzazione ha come organi il Direttivo federale, organo esecutivo della Federazione con mandato quadriennale, nominato dai soci costituenti CIMO e FESMED in base alla loro attuale rappresentatività il presidente e il presidente vicario, nominati dal Direttivo. Il Coordinamento federale, quale organo di indirizzo politico-sindacale della Federazione di cui faranno parte, nella fase definitiva, i segretari regionali eletti in ogni federazione regionale, mentre nella fase transitoria è costituito dai segretari regionali di CIMO e dai fiduciari regionali di FESMED.

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CRESCE LA FEDERAZIONE CIMO-FESMED

Lo storico Sindacato ANPO-ASCOTI-FIALS Medici-ANMDO-SAUES aderisce alla Federazione

 

Roma, 24 settembre 2021 – In data odierna è stato siglato l’accordo di adesione, alla Federazione CIMO-FESMED, dello storico Sindacato ANPO-ASCOTI-FIALS Medici-ANMDO-SAUES. Un ulteriore tassello finalizzato, con i suoi 16.400 iscritti, a potenziare la rappresentanza e la rappresentatività della dirigenza medica nell’area Sanità della Pubblica Amministrazione.

“Siamo convinti, dichiara il Dott. Guido Quici presidente della Federazione CIMO-FEMSED, che le imminenti riforme della sanità, legate agli obiettivi previsti nel PNRR, richiedono un contributo attivo dei professionisti e dei medici, in particolare, attraverso la forte partecipazione ai processi di cambiamento. Abbiamo vissuto sul campo, e in prima persona, la pandemia con tutte le problematiche che sono emerse in termini di organizzazione del lavoro ed assistenza ai pazienti ed è proprio per questo riteniamo di avere quelle necessarie competenze che intendiamo mettere a disposizione del Paese”.

Per il Professore Perrone Donnorso “l’integrazione nella Federazione CIMO-FESMED di importanti figure professionali quali i primari, gli ortopedici, i direttori sanitari e i medici dell’emergenza garantisce, al nuovo soggetto sindacale, il completamento di quelle aree specialistiche fatte di competenze, certamente fondamentali alla elaborazione di una comune strategia sindacale a difesa dei medici, sia in ambito contrattuale che professionale”.

L’imminente rilevazione delle deleghe e l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro porteranno la Federazione CIMO-FESMED a rappresentare, unitariamente, i medici della dipendenza in tutte le aziende sanitarie d’Italia.


 

IL PATTO PER LA PROFESSIONE MEDICA

ANCHE ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI ADERISCE AD ACCORDO TRA CIMO-FESMED E CIMOP
NASCE IL PATTO PER LA PROFESSIONE MEDICA, CON 19MILA ISCRITTI E’
IL SINDACATO DI MEDICI DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI PIU’ RAPPRESENTATIVO

 

Roma 16 luglio 2019 – Cresce il consenso attorno alla nuova governance di rappresentanza e rappresentatività sindacale inaugurata dalla Federazione CIMO-FESMED e anche la storica Associazione Sindacale ANPO-ASCOTI-FIALS Medici aderisce al Patto Federativo costituito lo scorso maggio da CIMO-FESMED e CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata).

Con tale aggregazione nasce oggi il PATTO PER LA PROFESSIONE MEDICA, alleanza di sigle sindacali che ricomprende circa 19.000 medici e che, di fatto, diventa il sindacato di soli medici della dipendenza pubblica e privata più rappresentativo, assumendo un ruolo di leadership unitaria a difesa dei medici che lavorano in tale ambito.

Gli obiettivi del nuovo Patto per la Professione Medica si basano su una profonda determinazione e unità di programma espresse dalle parti: sostenere condizioni contrattuali eque e migliorative, promuovere il SSN e aumentarne la sostenibilità, opporsi alle politiche tese a sminuire la figura della professione del medico, sviluppare l’aggiornamento e la formazione, sostenere la valorizzazione del medico e del suo rapporto con il paziente, confrontarsi in materia di accordi nazionali, regionali e aziendali.

Presidente del Patto per la Professione Medica è designato Guido Quici (CIMO-FESMED), Presidente Onorario è Raffaele Perrone Donnorso (ANPO-ASCOTI-FIALS Medici); Vicepresidenti sono Giuseppe Ettore per CIMO-FESMED e Carmela De Rango per CIMOP, Segretario è Francesco Vitale per ANPO (Associazione Nazionale Primari Ospedalieri).

“La nascita del Patto per la Professione medica, con l’aggregazione di ANPO-ASCOTI-FIALS Medici, rappresenta il successo di un nuovo modo di essere e fare sindacato, che vuole creare dinamismo e proiezione verso il futuro”, commenta il Presidente Guido Quici. “Siamo coscienti dei forti cambiamenti in atto nel lavoro e nelle professioni, ma proprio per questo siamo convinti che il valore venga dalla tutela e non dallo smantellamento dei diritti e che la crescita parta dalle persone. In particolare, un soggetto sindacale più forte e unito per i medici ci aiuterà a sostenere una maggiore attenzione ai giovani e al futuro della sanità pubblica, che sia sostenibile per chi ci lavora e per chi vi accede, senza distinzioni geografiche o di governo politico”.

“Siamo convinti e orgogliosi di questa nuova intesa, che punta ad una organizzazione forte e articolata nel rispetto delle diversità, focalizzata a raggiungere obiettivi per tutta la categoria dei primari e di tutti i medici, di cui oggi troppo spesso si dimentica il ruolo chiave nel pilastro sociale della sanità pubblica”, dichiara Raffaele Perrone Donnorso, Presidente nazionale ANPO. “Da sempre ANPO-ASCOTI-FIALS Medici condivide la politica sindacale di CIMO e FESMED anche attraverso comuni iniziative sindacali, non ultima quella sul tavolo ARAN per il rinnovo del contratto dei medici, e attraverso il Patto proseguiremo sempre più determinati”.

I rappresentanti del Patto per la Professione Medica attiveranno sin d’ora il coordinamento al tavolo delle trattive per il contratto in Aran, ancorché con la presenza e la firma distinta delle singole delegazioni. L’obiettivo finale è raggiungere in breve tempo un assetto strutturale e definito delle attività comuni, pur nell’autonomia gestionale ed organizzativa tra organizzazioni sindacali che hanno contrattualità diverse.

“Questo Patto aiuterà ancora di più il superamento di barriere che hanno contraddistinto il mondo sindacale degli ultimi anni e, dopo tre anni dalla sua costituzione, dà ragione ai fondatori del primo patto federativo per le importanti ricadute e guarda oltre i distinguo di categoria intra professionale”, commenta Giuseppe Ettore, Presidente di FESMED. “Siamo convinti che il presente e il futuro coinvolgono in un orizzonte comune il mondo medico pubblico e privato, il mondo sindacale e quello delle società scientifiche, ed è per questo che uno dei principali obiettivi del Patto sarà quello di promuovere tra le organizzazioni una crescita culturale comune su tematiche che hanno impatto immediato sulle scelte formative, sulla tutela e sulla qualità del lavoro dei medici italiani”.

“In un sistema, quello sanitario, in profonda evoluzione, è imprescindibile assumere decisioni non del tutto scontate che tendano a raggiungere il comune obiettivo di rilancio della professione medica” afferma Carmela De Rango, Segretario nazionale CIMOP. “Un nuovo modo di fare sindacato attraverso una comune crescita, nel pubblico e nel privato, è la strada maestra. Siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo processo in cui la pluralità di voci, diretta all’unisono, arricchirà indubbiamente la capacità di farsi sentire e incidere sulle decisioni che fanno la differenza sulla vita dei medici e dei pazienti”.

La nuova aggregazione sindacale, aperta all’adesioni di nuove organizzazioni sindacali, sarà da subito affiancata da un board scientifico, la cui attività sarà principalmente indirizzata sull’analisi di tematiche di comune interesse quali il finanziamento del SSN, il patto della salute, i LEA, gli standard, la formazione, la carriera del medico, ed iniziative per la crescita culturale a sostegno della professione medica.

 

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IL PATTO FEDERATIVO CIMOP

La Federazione dei medici CIMO-FESMED e la Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata (CIMOP) annunciano di aver siglato un patto federativo per unire le proprie forze e dare seguito alla convergenza di visione e progettualità che da tempo le vede dialogare su temi comuni per la tutela della professione e altre iniziative. Si tratta del primo accordo di sinergia tra rappresentanze del mondo sanitario pubblico e privato in Italia.

CIMO-FESMED E CIMOP CONVERGONO IN UN NUOVO PATTO FEDERATIVO

• La professione medica al centro dell’intesa tra le due storiche organizzazioni sindacali

• Prima unione tra sindacati del pubblico e del privato nel mondo sanitario italiano

• Obiettivo è rafforzare rappresentanza e rappresentatività per i diritti di tutti i medici

• Insieme per rivendicare un confronto costruttivo con la politica e le scelte sul SSN

• Un progetto sindacale oltre gli schemi, basato sulle competenze e sulla valorizzazione

Roma, 30 maggio 2019 – La Federazione dei medici CIMO-FESMED e la Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata (CIMOP) annunciano di aver siglato un patto federativo per unire le proprie forze e dare seguito alla convergenza di visione e progettualità che da tempo le vede dialogare su temi comuni per la tutela della professione e altre iniziative. Si tratta del primo accordo di sinergia tra rappresentanze del mondo sanitario pubblico e privato in Italia.

L’identità di indirizzo tra le due storiche organizzazioni sindacali su temi cruciali quali la difesa e la valorizzazione della professionalità dei medici, la tutela dei diritti nei contesti di aziende pubbliche e private, la carenza dei medici, l’imbuto formativo e le conseguenze, anche contrattuali, del regionalismo differenziato, è alla base dell’accordo che intende rafforzare rappresentanza e rappresentatività della categoria di fronte alle scelte politiche e alla gestione del SSN. Questo patto federativo porta CIMO-FESMED e CIMOP, pur nei rispettivi differenti ruoli e autonomie, a rappresentare insieme una parte rilevante dei medici ospedalieri della sanità pubblica e privata, con un bacino complessivo stimabile oggi in circa 17.000 iscritti.

“È un progetto ambizioso e necessario – commenta il Presidente della Federazione CIMOFESMED, Guido Quici – per la situazione del SSN e dei medici che vi lavorano, che sono sempre più difficili tanto nel perimetro pubblico quanto nel privato. Oltre che una scelta coraggiosa, questo patto è un segnale importante in direzione di quel cambiamento nella governance sindacale che abbiamo sempre invocato e che stiamo attuando concretamente per restituire al medico un ruolo centrale nel sistema, nel quale siano privilegiati competenza, meritocrazie e relazione con il paziente. Insieme ai diritti dei medici, intendiamo essere garanti dei loro doveri, legati al rispetto del codice deontologico più che al contesto di lavoro. Auspichiamo l’aggregazione a questo progetto di altre realtà del mondo medico, anche per superare le attuali frammentazioni”.

“In linea con CIMO-FESMED, riteniamo che la politica debba avere un ruolo importante in sanità ma che le scelte non possano prescindere da un confronto costruttivo con la classe medica – dichiara il Segretario Nazionale CIMOP, Carmela De Rango – ed è fondamentale che il medico, sia nelle aziende pubbliche che in quelle private, ottenga la stessa dignità e le stesse opportunità di carriera. È un dato di fatto che la professione medica, pubblica e privata, stia subendo una mutazione significativa, spinta sia dalle norme sulla responsabilità professionale che da un rapporto medico-paziente profondamente influenzato dalla comunicazione medico-sanitaria: questa alleanza è la risposta alla necessità di strutturare consapevolmente nuove forme di partecipazione e azione che il futuro del mondo sindacale richiede”.

In vista di una sempre maggiore sinergia tra le due realtà e i loro servizi, CIMO-FESMED e CIMOP si confronteranno a breve per analizzare ed elaborare proposte congiunte in tema di contratto dei medici, autonomia differenziata, finanziamento del SSN, responsabilità professionale e formazione. Sin d’ora i programmi delle due organizzazioni sono concentrati, oltre alla difesa dei diritti sulla parte economica, sul voler restituire ai medici il ruolo chiave nella valutazione delle cure, nel lavoro di equipe e nella governance clinica, mentre sulla formazione entrambi intendono proporre nuovi modelli, anche basati su scambio diretto di esperienze con chi ha competenze più elevate.

 

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