La proposta è stata lanciata dalla Fondazione Gorbachev che, a un anno dall’inizio della pandemia, vorrebbe vedere l’alto riconoscimento conferito ai “medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti, che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza COVID 19 con straordinaria abnegazione, molti dei quali sacrificando la propria vita per preservare quella degli altri e per contenere la diffusione della pandemia”.

17 MAR – Conferire il Nobel per la pace al “corpo sanitari italiano”. La candidatura è stata proposta dalla Fondazione Gorbachev, che ha la sua attività più caratterizzante nell’organizzazione dei Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace, secondo cui l’alto merito andrebbe riconosciuto ai “medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti, che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza COVID 19 con straordinaria abnegazione, molti dei quali sacrificando la propria vita per preservare quella degli altri e per contenere la diffusione della pandemia”.
La candidatura del personale sanitario italiano è un’idea che ha raccolto già consensi in Italia e il benestare di Oslo.
Inoltre , proprio come previsto dal protocollo di candidatura, la proposta è stata anche ufficialmente sottoscritta da un Nobel per la Pace, l’americana Lisa Clark, che ha prestato attività di assistenza volontaria durante l’epidemia ed attualmente vive in Toscana. Co-presidente dell’International Peace Bureau, Clark ha ricevuto l‘onorificenza nel 2017.
“Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace”, ha spiegato, “poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a sè stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”.
La proposta italiana insieme ad altre 328 candidature. Bisogna comunque tener presente che sono ben 329 i candidati al Premio Nobel per la Pace per il 2021, di cui 234 individui e 95 organizzazioni. Da questa lista nel periodo febbraio-marzo viene selezionata una short list di una cinquantina di candidati.
Per statuto la Fondazione Nobel non divulga i nomi di propoenti e candidati per ben 50 anni dalla data di candidatura e quindi ufficialmente non sappiamo quali sono i candidati di quest’anni tranne nei casi in cui gli stessi proponenti pubblicizzano la loro candidatura come avvenuto nel caso della Fondazione Gorbachev che ha dato ampia publicità alal sua porposta di candidatura del perosnale sanitario italiano.
Al momento di questa candidatura non si aprla molto sulla stampa, tranne che in Italia, mentre i nomi emersi di altri candidati sono quelli del dissidente russo Alexei Navalny, dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’attivista per il clima Greta Thunberg.
Solo a ottobre sapremo se la proposta italiana avrà avuto o meno il consenso del Comitato per il Nobel.
Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si tratterebbe di “un importante riconoscimento per il loro grande impegno, la dedizione e i sacrifici, costanti in tutto questo difficile anno di emergenza. Tutta Italia non vi ringrazierà mai abbastanza ed è pronta a fare il tifo, ma comunque vada per noi avete già vinto!”.
La candidatura piace anche a Danilo Massai, presidente di Opi Firenze-Pistoia: “E’ un riconoscimento importante”. “Ma – evidenzia Massai – bisognerebbe che ci fosse attenzione per la nostra professione ogni giorno: i giovani vanno via e lo stipendio dell’infermiere italiano è ancora l’ultimo d’Europa”.
“Da marzo 2020 a oggi la nostra categoria non ha mai smesso di essere sotto stress – prosegue il presidente dell’Ordine interprovinciale delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia -. C’è ancora bisogno di comprendere che l’infermiere è una figura essenziale e di definire standard lavorativi che ne valorizzino la professione. Per dare un’idea, in Italia lo stipendio medio dell’infermiere è 1.450 euro a differenza degli altri Paesi europei dove si attesta sui 2.200-2.300 euro. Differenze che vanno colmate se non si vuole continuare ad avere carenza di infermieri”.
17 marzo 2021
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