Fuga dai reparti di Ortopedia, Quici (CIMO-FESMED): «Presto dimissioni di massa in tutta Italia»
Le condizioni di lavoro insostenibili portano sempre più medici, di ogni specialità, a gettare la spugna
Se i Pronto soccorso sono prossimi all’implosione, i reparti ospedalieri non godono di ottima salute. In particolare, le Ortopedie di tutta Italia stanno affrontando un momento particolarmente complesso, denunciato a più riprese dal sindacato di categoria Nuova Ascoti che aderisce alla Federazione CIMO-FESMED. Il primario di Ortopedia del San Paolo di Napoli ha appena presentato le dimissioni; nelle scorse settimane si è dimesso il responsabile della divisione dell’ospedale di Sarno, in provincia di Salerno; e stanno seriamente pensando di gettare la spugna altri tre ortopedici siciliani. La fuga dal SSN appare inarrestabile.
Sul tema l’on. Marcello Gemmato (FdI) ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministero della Salute per far luce sulle iniziative che si intendano adottare al fine di incrementare il numero degli ortopedici del Servizio sanitario nazionale e garantire quindi l’erogazione delle prestazioni sanitarie previste dai livelli essenziali di assistenza.
«La situazione è grave e preoccupante – commenta il Presidente di CIMO-FESMED Guido Quici -. Si tratta di medici con anni di esperienza, che hanno più volte lanciato un grido d’allarme sulle condizioni insostenibili in cui erano costretti a lavorare, ma che è rimasto inascoltato. Ora ci troviamo davanti alle ennesime dimissioni, e siamo certi che molte altre seguiranno: dal sondaggio che abbiamo realizzato nei mesi scorsi è emerso che il 72% dei medici dipendenti del SSN è pronto a lasciare, e appena ne ha occasione si dimette. Non stupiamoci, allora, quando sarà ancora più chiaro che il futuro che ci attende sarà senza medici».