L’analisi della sede dell’Emilia Romagna del sindacato dei medici ospedalieri
“I Centri Assistenza Urgenza nella loro attuale declinazione appaiono un ossimoro gestionale. L’obbiettivo di dare risposte concrete ai pazienti senza caricare ulteriormente le attività ospedaliere, appare del tutto fallito. Di fatto vengono trasferiti pazienti non gravi in ospedale, quindi da definire non urgenti, sovraccaricando i pronto soccorsi e a cascata i posti letto attualmente carenti per i noti tagli dell’ultimo decennio nella sanità italiana. Le perplessità iniziali che avevamo segnalato stanno trovando conferma con i dati dei primi mesi, ed in particolare non si vede affatto il beneficio sulle condizioni di lavoro nei PS, mentre altre discipline ospedaliere si stanno facendo invece carico di un surplus di indotto di prestazioni provenienti dai CAU. Il tutto in un contesto caratterizzato da una grave carenza di personale medico e infermieristico, il cui indice di burnout ha raggiunto livelli preoccupanti. Dall’esperienza vissuta in questo breve periodo, noi di CIMO FESMED come sindacato dei medici ospedalieri riteniamo fallimentare i processi organizzativi che di fatto non migliorano né le condizioni di lavoro né l’appropriatezza dei ricoveri nelle strutture ospedaliere”. A dichiararlo sono Luca Spinardi e Salvatore Lumia della sede Emilia Romagna della Federazione CIMO-FESMED.