Noi medici li abbiamo visti con i nostri occhi, giorno dopo giorno, gli effetti di dieci anni di tagli alla sanità. Sempre più ospedali chiusi, sempre meno posti letto, sempre meno colleghi, sempre meno servizi e attività che il Servizio sanitario nazionale riesce a garantire ai nostri pazienti. E il risultato finale di una politica miope e scellerata oggi, anche grazie al colpo finale inferto dal Covid-19, è visibile a tutti: Pronto soccorso al collasso, liste d’attesa infinite, carenza di personale che comporta condizioni di lavoro inaccettabili, che a loro volta spingono sempre più professionisti ad abbandonare la sanità pubblica.
La politica dell’appropriatezza, dell’austerità, del risparmio, ha fallito. E per dimostrarlo, abbiamo analizzato dieci anni di conti economici della Ragioneria dello Stato, di conti annuali del Ministero dell’Economia e Finanza, di rapporti e annuari del Ministero della Salute e di studi dell’Istat. Il risultato è il dossier “Sanità: allarme rosso – Gli effetti sul Servizio Sanitario Nazionale di dieci anni di tagli” che potete leggere qui sotto.
Uno studio meticoloso di numeri, trend, tabelle e grafici che parte dall’analisi delle strutture, dei posti letto e delle risorse umane del SSN, passa in rassegna l’offerta sanitaria degli ultimi dieci anni e analizza rapidamente i cambiamenti registrati in termini di risorse economiche.
La lettura è ahinoi deprimente, ma necessaria per comprendere le origini della crisi che stiamo vivendo. Una crisi da cui forse è ancora possibile uscire se, insieme, lottiamo per i nostri diritti e quelli dei nostri pazienti.
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