Guido Quici, presidente CIMO-FESMED, è stato ascoltato oggi al MUR nell’ambito del Gruppo di lavoro per l’accesso sostenibile alle professioni sanitarie presentando un documento che sottolinea come la vera emergenza oggi sia legata al rischio di desertificazione per alcune branche specialistiche, ritenute di scarsa attrazione per i giovani medici. Le cause di tale fenomeno sono multifattoriali, perché legate alla programmazione, alle modalità di accesso e alla crisi generale del SSN e della stessa professione medica.
In sintesi:
- Come Federazione CIMO-FESMED riteniamo che il vero problema stia nel definire, nei prossimi anni, il reale fabbisogno di personale, che dovrà essere stabilito tenendo in considerazione bisogni di salute, offerta sanitaria, complessità delle prestazioni, innovazione tecnologica e sostenibilità.
- Per quanto riguarda le criticità dell’accesso alle scuole di specializzazione, riteniamo che la principale sia rappresentata dalla estrema complessità delle procedure selettive. Inoltre, ci sono fattori esterni al mondo accademico (come le crisi vocazionali in chirurgia o nell’area delle emergenze-urgenze) che, di fatto, sovvertono la graduatoria nazionale di accesso, favorendo branche specialistiche a bassa complessità e a basso impatto sul fabbisogno rispetto a branche dove l’attuale emergenza imporrebbe la completa adesione alle scuole di specializzazione.
- Altro aspetto riguarda la sede universitaria: è necessario adeguare la qualità di tutte le reti formative a determinati standard, peraltro già definiti dalle istituzioni competenti, uniformando anche l’attrattività delle scuole. A tal fine, sarebbe auspicabile introdurre il concetto di Distretto Formativo, all’interno del quale l’organizzazione e la verifica della qualità della formazione viene posta a carico del Direttore della Scuola di Specializzazione, di estrazione universitaria con responsabilità delle attività formative all’interno della struttura di sede, e del Direttore del Distretto Formativo, di estrazione ospedaliera, responsabile della formazione all’interno delle strutture a direzione ospedaliera.
- Infine, riteniamo prioritaria una programmazione universitaria che metta in condizione il giovane medico di compiere scelte ben motivate e non “indotte” dai tempi particolarmente ristretti. Il riferimento è alle recenti modifiche del calendario per la scelta della tipologia e sede delle scuole di specializzazione, che hanno aumentato il rischio di far perdere ulteriori borse di specializzazione e hanno un forte impatto sulla vita del giovane medico in termini organizzativi.